[vc_row][vc_column][vc_column_text]Nell’ambito della videosorveglianza non esiste ancora una normativa ad hoc che ci spieghi come comportarci. Quindi diventa fondamentale far riferimento alle norme sulla privacy.
Dando subito come cosa certa la mancanza di una disciplina specifica dedicata all’ambito della videosorveglianza, cerchiamo comunque di avere chiaro in mente cosa è giusto fare e cosa, invece, è meglio evitare per rispettare la normativa videosorveglianza.
Un aspetto che non appare ancora del tutto chiaro, a causa proprio della mancanza di una legge chiara in tal senso, è se per l’installazione di un impianto di videosorveglianza sia sufficiente la volontà dei proprietari dell’abitazione o se è indispensabile prendere in considerazione anche la volontà dei vicini.
Le norme
Nel dubbio diventa sicuramente molto utile fare riferimento ai testi già esistenti.
Nell’attuale normativa videosorveglianza è bene includere l’articolo 615 bis del codice penale che sanzione chiunque si procura indebitamente delle immagini che ritraggono individui nella loro vita privata. Infatti, secondo queste indicazioni diverrebbe necessario ottenere il consenso all’installazione di un impianto da parte di un numero spesso elevato di persone.
Ma specifichiamo come il delitto di “illecite interferenze” con la vita privata previsto dall’articolo 615 bis necessita di due presupposti affinché possa effettivamente realizzarsi: si tratta di un’effettiva interferenza con la vita privata mediante l’uso di apparecchiature elettroniche (telecamere, microfoni, ecc..) e all’attinenza delle immagini o informazioni raccolte con la vita privata.
Cosa è salvaguardato
Non è facile comprenderlo, ma il senso della normativa videosorveglianza è quello di salvaguardare la “libertà domestica” e la sua sfera ambientale da possibili intromissioni altrui mediante l’utilizzo di strumenti e apparecchiature di ripresa e registrazione audio-video.
La ragione di questa impostazione è che sfera privata e domicilio sono posti sullo stesso piano: la vita domestica è assimilabile alla privatezza individuale, quindi la sua violazione equivale alla violazione della privacy.
Consigli
In attesa che una legge specifica venga a costituire la normativa videosorveglianza vera e propria consigliamo, a chiunque voglia prevedere l’installazione di un impianto di videosorveglianza all’interno di un condominio, di procedere inizialmente ad informare i vicini della nostra intenzione al fine di ottenere il permesso all’applicazione della strumentazione.
Inoltre, è sempre bene porre attenzione a come installare le componenti dell’impianto, con particolare riferimento alle telecamere e ai microfoni: è indispensabile evitare di puntare questi strumenti su spazi comuni o su spazi che interessano la sfera privata dei nostri vicini.
Fonte: “La Proprietà Edilizia”[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]