[vc_row][vc_column][vc_column_text]Il Piano Casa è stato pensato per tentare di eliminare parte della pesante burocrazia che affligge gli Italiani nella gestione delle procedure per costruire, modificare, ampliare e regolarizzare le proprie abitazioni.
Ci sono comuni che hanno il piano regolatore bloccato agli anni 70, mancanza di infrastrutture e ancora peggio la totale assenza delle opere di prima urbanizzazione.
Il piano per l’edilizia e per l’economia vuole stimolare chi vorrebbe costruire e quindi ampliare la propria abitazione. Vuole dare nuovo stimolo alla nostra economia cercando anche di snellire la burocrazia che inevitabilmente blocca il 50% dei lavori.
La situazione attuale
In Italia, con la normativa vigente, per arrivare ad avere l’autorizzazione per chiudere una porta ed aprirne un’altra dentro un normale appartamento occorrono mesi di attesa e circa 5.000 euro di spesa. Arrivati a questo si possono eseguire i lavori.
Bisogna cercare l’impresa che abbia una regolare situazione, cioè gli operai in regola con i contributi previdenziali e assicurativi. L’impresa deve essere in regola anche con tutte le altre normative sulla sicurezza, sui dispositivi di protezione, il piano operativo di sicurezza, le relative autorizzazione della camera di commercio, l’assicurazione per danni a cose e persone e tutte una serie di infinite caratteristiche.
Prima di mettere in casa un’impresa bisogna chiedere subito l’esibizione di tutta la documentazione necessaria e obbligatoria. Il committente si assume il rischio in prima persona e ne risponde direttamente per tutti i problemi che dovessero venir fuori dalla mancanza di regolarità della stessa.
Tanti Ostacoli
L’Italia e’ piena di problemi urbanistici, i Comuni discutono con le provincie, le provincie con le regioni e così via. Non si capisce mai con chi dobbiamo parlare. I tecnici dei comuni o delle circoscrizioni sono pieni di pratiche burocratiche, le pratiche vengono smarrite con tutti i documenti, bolli da applicare, insomma caos generale.
Gli strumenti per mettere tutti intorno ad un tavolo e trovare la soluzione ci sono. Il problema e’ che ci sono gli uomini e non tutti sono sempre interessati a trovare la soluzione.
In Italia ci sono strutture in fase avanzata di costruzione, abbandonate a se stesse senza che nessuno se ne occupi. Basterebbe recuperare e regolarizzare molte di queste strutture, ovviamente quelle che hanno le giuste caratteristiche, per poter restituire ai cittadini gli spazi necessari da poter utilizzare a disposizione per le piu’ diverse attività culturali, sportive e punti d’incontro.
La Burocrazia
Il problema reale e’ che la nostra macchina burocratica non funziona. In altri paesi e’ sufficiente spedire per posta all’ufficio competente il progetto della futura abitazione, spendere 1,50 euro per le tasse postali ed entro 3 settimane arriva la relativa autorizzazione, senza neanche recarsi personalmente all’ufficio di competenza. Il cittadino che vuole costruire e’ sufficiente che firmi il relativo progetto redatto dal professionista per avere la relativa autorizzazione. Se il progetto rispetta il piano regolatore il comune non vuole soldi .
In Italia neanche a parlarne. Il progetto può arrivare in tempi piu’ o meno rapidi, a seconda della bravura del professionista, ma per le autorizzazioni i tempi sono biblici. I costi neanche a parlarne .
I tecnici possono darvi un aiuto
Pronto Roma e ITC mettono a disposizione i propri professionisti per cercare di risolvere i problemi tecnico-burocratici ed avviare nel tempo piu’ breve possibile alle relative autorizzazioni.
Per esempio la redazione della DIA (denuncia inizio attività), autorizzazioni tecnico sanitarie, rilascio del CPI (certificato prevenzione incendio), progetto degli impianti elettrici, termo-idraulici etc.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]