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Noto come “patentino del frigorista” il D.P.R. 43/2012 stabilisce che chi si occupa di assistenza per i condizionatori, le pompe di calore e sistemi di protezione antincendio che contengono gas fluorurati ad effetto serra sia dotato di un patentino specifico. Vediamone i dettagli.
Il D.P.R. 43/2012 non è altro che l’attuazione del Regolamento CE n. 842/2006, concentrato sui gas fluorurati ad effetto serra, ha stabilito che le imprese e i professionisti che si occupano di assistenza di sistemi di refrigerazione, compresi quindi i condizionatori, nello specifico di operazioni quali controllo perdite, recupero gas, installazione, manutenzione e riparazioni, siano dotati di specifico patentino.
Cosa succede con l’entrata in vigore del decreto
Secondo quanto stabilito, quindi, queste categorie di imprese e tecnici, per continuare a svolgere la propria attività a norma di legge e quindi per proseguire con l’erogazione di servizi come assistenza di condizionatori, devono innanzitutto procedere con l’iscrizione all’apposito registro entro 60 giorni dalla sua costituzione.
Come ottenere il patentino
Il patentino viene rilasciato da un organismo di certificazione, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente. Per ottenerlo è necessario il superamento di un esame, composto da teoria e pratica, e incentrato sull’acquisizione di alcune competenze ben definite dal Regolamento CE 303/2008 e 304/2008.
Contestualmente va predisposto un Piano della Qualità per dimostrare che l’impresa si serve di personale provvisto di certificazione, di strumenti e procedure a norma di legge.
Il numero degli addetti certificati, inoltre, è molto preciso e dipende dal fatturato investito in installazione, manutenzione, riparazione degli impianti, nello specifico è necessaria la presenza di almeno un tecnico “patentato” ogni 80.000,00 €.
Agevolazioni
L’impresa può usufruire di una certificazione provvisoria per coloro che si occupano di assistenza di condizionatori, che ha una validità di sei mesi, entro i quali va conseguita la certificazione ufficiale attraverso le modalità sopra descritte, a meno che nell’impresa in questione non ci sia del personale qualificato, per cui il documento provvisorio assume validità di 2 anni.
In questo caso è obbligatorio frequentare un corso per prepararsi all’esame, che deve tenersi presso sedi riconosciute dall’organismo di certificazione.
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