
[vc_row][vc_column][vc_column_text]La certificazione energetica è l’ultima importante novità nel campo dell’edilizia. Andiamo a capire bene come deve essere prodotta e gestita la certificazione in relazione alle compravendite edilizie.
La certificazione
La certificazione energetica è il documento divenuto obbligatorio che ha il compito di attestare quanta energia consumano le nostre abitazioni sia nel periodo invernale con i riscaldamenti accesi, che in estate con i condizionatori e climatizzatori in funzione.
Obiettivo della certificazione, quindi, sarà quello di specificare la “classe” energetica di un’abitazione proprio come succede già per gli elettrodomestici: sarà interessante scoprire se la nostra casa appartiene alla classe A o alle classi inferiori.
Ogni singola abitazione deve avere la sua certificazione energetica. Per villette e costruzioni indipendenti il discorso è semplice, mentre nel caso dei condomini bisognerà fare una distinzione in base alla tipologia di impianto presente: con il riscaldamento centralizzato, ad esempio, sarà necessario un unico certificato, ma nel caso degli impianti indipendenti ogni appartamento dovrà provvedere autonomamente.
Obbligatorietà per legge
Dal 1° luglio 2009 l’esibizione della certificazione energetica è obbligatoria durante qualsiasi compravendita immobiliare: sarà, quindi, necessario garantire il rispetto della nuova disposizione che, finalmente, recepisce la direttiva 91 del 2002 sull’efficienza energetica.
Valutazione del valore dell’immobile
Un aspetto da prendere in considerazione si lega direttamente al valore dell’immobile dal momento che, proprio grazie alla certificazione energetica, sarebbe possibile definire il valore di un’abitazione o di un edificio. Come?
In base a quanto consumano in termini di energia e quanto permettono di risparmiare. Una logica che potrebbe avere le sue ricadute anche sullo stesso mercato immobiliare permettendo di classificare e definire i prezzi in base, proprio, alle classi energetiche di appartenenza.
Infatti, dalle prime stime effettuate dagli esperti del settore, le variazioni dei prezzi potranno essere da un minimo del 10% al massimo del 20%, a seconda della classe di appartenenza.
Facendo un esempio pratico, un edificio che al momento vale 300.000,00 euro, una volta classificato con una buona classe energetica potrebbe vedere aumentare il suo valore fino a 360.000,00 . Se poi aggiungiamo, che per riscaldare e raffrescare tale edificio risparmiamo circa 1.500 euro all’anno, in un periodo medio di gestione pari a 10 anni, abbiamo recuperato ben altri 15.000,00 euro.
A questo punto pare evidente la convenienza economica di possedere un edificio con elevata classe energetica.
Contenuti tecnici del certificato energetico
La certificazione energetica, come già specificato, attesta la classe di appartenenza di un’abitazione in base al consumo energetico: le classi di riferimento saranno la A, B, C, D, E, F e G a loro volta basate su diverse percentuali di energia primaria non rinnovabile consumate.
Ogni certificato energetico sarà redatto con riferimento a schede tecniche su cui personale addetto includerà tutti i dati raccolti durante i rilevamenti all’interno delle abitazioni stesse e saranno relativi a:
1. energia spesa per il riscaldamento
2. energia spesa per il raffreddamento
3. trasmittenze termiche ( da pareti, coperture, solai, cantine, sottoscala, infissi)
4. eventuali perdite di calore
5. eventuali recuperi termici
6. impianto di riscaldamento (tipologia, rendimento, combustibile)
7. impianto acqua calda sanitaria (tipologia, tipo di combustibile)
8. eventuale utilizzo di fonti rinnovabili
Inoltre il certificato energetico è composto da una sezione che specifica quali interventi sono necessaria da compiere a favore della stessa abitazione per raggiungere i livelli prestazionali minimi stabiliti dalla legge.
Gli interventi potranno riguardare i seguenti settori:
1. trasmittenza termica delle pareti
2. trasmittenza termica delle coperture
3. trasmittenza termica dei pavimenti
4. trasmittenza termica degli infissi
5. rendimento energetico medio stagionale
Il certificato avrà validità di 10 anni.
Lo stesso potrà essere redatto da un certificatore iscritto ad un apposito albo riconosciuto dalla regione di appartenenza.
Quali sono i requisiti minimi per diventare un certificatore abilitato ?
Bisogna avere un titolo di studio ad indirizzo tecnico, esempio Ingegnere, Architetto, Perito Industriale, Geometra, iscritto regolarmente al proprio albo di appartenenza, previo esame di abilitazione ed esercitare la libera professione.
Dopo ciò, bisogna partecipare ad uno dei corsi che seguiranno le linee guida della regione e superare l’esame finale di abilitazione.
Infine sarà sufficiente protocollare la domanda di iscrizione all’albo dei certificatori ed una volta ottenuta l’iscrizione, sarà possibile esercitare.
E’ inutile dire che anche in questo caso bisognerà stare attenti a chi si affida la relativa pratica di certificazione. Infatti, bisogna affidare tale compito solamente a persone di estrema fiducia e di comprovata esperienza professionale. Un certificato energetico falso, rende nullo l’atto di compravendita e innesca una serie di azioni giudiziarie, a volte, ahimè contro ignoti o comunque contro nulla tenenti.
La ITC, anche attraverso il suo servizio di Pronto Roma, mette a disposizione i suoi professionisti
per dare una consulenza valida e di comprovata esperienza professionale. Per tutti quelli che volessero ulteriori chiarimenti lo possono fare attraverso il numero verde gratuito 800 98 04 40, oppure anche attraverso i siti internet www.itcsrl.biz e www.prontoroma.it[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]